venerdì 9 marzo 2018

Apparato digerente

Iniziamo l'avventura digitale, quindi seguite bene le istruzioni. Buon lavoro.




Lei è Eleonor e lui Roberto, i vostri accompagnatori.

Il cibo diventa bolo. Digestione meccanica (denti, lingua, palato e saliva), digestione chimica (ptialina o amilasi salivare). In bocca vengono parzialmente digeriti i carboidrati. Con la deglutizione il bolo alimentare passa nell'esofago. L'epiglottide evita che l'impasto entri nella trachea. Movimenti peristaltici dei muscoli dell'esofago portano in pochi secondi il bolo allo stomaco.
Il bolo, deglutito, passa in pochi secondi allo stomaco, grazie ai movimenti peristaltici dell’esofago. Viene quindi attraversato il cardias e lo stomaco inizia a produrre succo gastrico e muco per proteggere le pareti. Movimenti peristaltici mescolano meccanicamente il chimo che si ferma nello stomaco qualche ora. Qui continua la digestione dei carboidrati e inizia quella delle proteine. L’uscita dallo stomaco avviene attraverso il piloro.

Il chimo è pronto per passare al duodeno, dove oltre a terminare la digestione dei carboidrati e delle proteine, inizia la digestione dei lipidi. L'azione meccanica è fatta dal succo biliare che emulsiona i grassi e li rende più facilmente aggredibili dagli appositi enzimi (lipasi). Il succo pancreatico, oltre a fornire gli enzimi per la digestione chimica, neutralizza l'acidità del chimo, ora chiamato chilo.
Gli alimenti, ormai trasformati in molecole molto piccole, possono essere assorbite dai villi intestinali, particolari strutture presenti nell'intestino tenue. Al loro interno presentano: capillari sanguigni per l'assorbimento delle molecole di carboidrati e proteine; vasi linfatici per l'assorbimento dei grassi. I villi intestinali, per aumentare la loro superficie di assorbimento, presentano microvilli. Nell'intestino crasso avviene l'assorbimento dell'acqua.

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